Ristorante al termine dell’universo – Douglas Adams

“mamma ho rovesciato le lasagne per terra”. “che deficente di figlio!”

vasco direbbe eh già… e non centrebbe niente.
Io dico eh beh, ce fa anche schifo da dire…
Sti cazzi sarebbe la sua morte ma mi sembra un espressione gia troppo inflazionata, anche se io l’ho sentita quattro anni fa, prima che radio digei la rendesse così diffusa.
Credo comunque che vasco abbia scritto una canzone inutile, ieri pensavo che se io avessi inventato una canzone così avrei fatto in modo di dimenticare di averla fatta, insomma, non ne andrei fiero. Io comunque non sono vasco e visto il nome ce porta può permettersi di fare quel che pare, entro certi limiti, spero.
Tutto il contrario invece per questo bellissimo secondo capitolo della saga, è proprio fatto bene, forse no, però è divertente, e a Jacopo piacciono le cose divertenti. Che schifo che mi fa questa frase, quando leggo da qualche parte “questo N capitolo della saga di X”, dove N e X sono il numero del volume in questione e X l’autore o il protagonista della saga, mi girano le scatole e passo avanti.
Il ristorante al termine dell’universo, che guardacaso è il continuato della guida galattica per gli autostoppisti, non è un posto molto fuori mano, imboscato nei campi, che si raggiunge dopo chilometri di stradine infangate e oscure, cioè, si, è fuori mano, ma in un altro senso. Se volete sapere in che senso potete scegliere tra 1)indovinare 2)leggere il libro. Se lo sapete gia, credo che l’abbiate gia letto.

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